Estratta da R. Arnaldi "Immagini di un passato ebraico nel monregalese" Mondovi' 1982.
In Mondovi' piazza la Sinagoga e' ubicata al secondo piano di un edificio di civica abitazione posto al n 65 di Via Vico.
Presenta le caratteristiche delle antiche sinagoghe italiane che dovevano essere nascoste alla vista dei passanti e prive di elementi artistici e solenni all'esterno della costruzione.
La sistemazione attuale risale presumibilmente alla fine del XVIII secolo, inizio XIX secolo; fa parte di una casa che allora era abitata in prevalenza da famiglie ebraiche.
Ad essa si accede attraverso un androne e, salite tre rampe di scale, si giunge ad un tempio, molto raccolto, composto di una sala per celebrazioni, del matroneo, di un'aula scolastica adibita anche a segreteria e di un'ampia terrazza a due arcate coperta dal tetto.
Sulle parti laterali della grande sala sono affrescate quattordici finte finestre con drappeggi e sull'architrave sono dipinti versetti biblici in caratteri ebraici tra cui leggibili sono i seguenti: Isaia 56,7; Salmi 68,36; Salmi 17,5; Isaia 49,8; Salmi 138, 6; Salmi 84,11; Levitico 15,11.
La trabeazione corrente lungo il perimetro e' affrescata con motivi ornamentali.
Di fronte all'ingresso c'e' una specie di armadio che e' l'Arca Santa (ARON HAQODESH), rivolto secondo la norma fondamentale ad ambiente verso Gerusalemme: ai lati due ringhiere in ferro battuto sorreggono i portacandele. Nell'interno di essa venivano custoditi 14 rotoli delle Sacre Scritture, che comprendevano i cinque libri della Torah in pergamena, scritti a mano da scriba specializzati in caratteri ebraici (SOFER STAM).
Dal soffitto pendono otto grandi lampadari in cristallo che illuminavano con candele i banchi di preghiera in noce scuro.
Nella parte centrale della sala si eleva il pulpito (BIMAH) dalla forma ottagonale in legno scolpito e parzialmente dorato racchiuso su sei lati da una balaustra con due accessi a gradini.
Nel mezzo leggio (TEVa') dell'officiante e un lampadario in bronzo e lamierino smaltato con corniciette che racchiudono alternativamente specchietti in metallo e vasetti in ebraico relativi alla festa dei Tabernacoli.
Le donne potevano accedere solo al matroneo da cui alle funzioni religiose attraverso due finestre comunicanti con la sala del Tempio.
Prima di entrare nello stretto ballatoio che porta al matroneo ed alla scuoletta, si nota una piccola vasca di pietra che serviva a raccogliere dalla grondaia l'acqua piovana ad uso lustrale.
Nella scuola la vista della lavagna con una scritta in ebraico, della cattedra, dei vecchi banchi, dei fogli ingialliti sparsi qua' e la', da' al visitatore una strana impressione di presenze recenti di bimbi dagli occhi neri e dai capelli ricciuti.
In questo locale vi e' ancora un tavolo ed un armadio riservato alla segreteria , in quest'ultimo sono ora conservati vecchi libri, documenti, arredi, oggetti di culto ed altro materiale di proprieta' privata gia' rinchiuso nei banchi.
Tra i residui di stampe ve ne e' una raffigurante uno studioso di dottrina ebraica con riproduzione di passi biblici in caratteri minuti leggibili solo con la lente. L'edizione risale probabilmente alla meta' del secolo scorso. Fra i manoscritti e' degno di rilievo un atto di matrimonio del 1750, riccamente miniato.
Si può contattare il restauratore della sinagoga, il signor Omrì SHLOMI.
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