di Rav Alberto Somekh
Da dove deriva l'uso di addobbare di fiori ed in particolare di rose, le Sinagoghe per Shavuot? Non pare una imitazione di noti costumi non ebraici?
L'uso di addobbare di rose il Bet Hakenesset in occasione di Shavuot e' ben attestato in molte comunita' ed e' codificato dal Rama' allo Shulchan Aruch Orach Chayim 494,3 che scrive testualmente "e si usi stendere erbe a Shavuot nella Sinagoga e nelle case in ricordo della gioia del dono della Tora'".
Per quanto il Rama' si riferisca al mondo ashkenazita, il minhag e' ampliamente diffuso anche nel mondo sefardita: presso gli Ebrei persiani Shavuot assume addirittura il nome di Moed dei fiori.
Le ragioni indicate nelle fonti tradizionali per spiegare quest'uso sono molteplici. Vediamone alcune:
Di fronte a tante spiegazioni diverse, per quanto interessanti ed affascinanti, e' logico domandarsi quale sia l'origine autentica del rito, e se essa vada ritrovata in alcuna di queste. Secondo il Chaye' Adam (131,13) , il Gaon di Vilna avrebbe soppresso l'uso nella sua Comunita' proprio con la sua somiglianza con analoghe manifestazioni religiose non ebraiche, in base al versetto "non procederete secondo i loro costumi". (i)
La sua opinione non e' tuttavia seguita dalla maggioranza degli Acharonim.
Essa riflette peraltro la sua posizione in una celebre controversia con Rabbi Yossef Colon di Pavia (ii) relativamente ad un argomento simile: se e' permesso ai medici ebrei indossare la "cappa" come segno distintivo della professione, nonostante si tratti di "un loro costume". Mentre il Gaon e' contrario per questo motivo, R.Y. Colon spiega (Resp. n. 88) che il divieto di procedere secondo i loro costumi si limita a due generi di condotta: 1) costumi immotivati, senza base logica (cui si riferisce il termine ebraico Khoq usato nella Tora', che significa legge stabilita in quanto tale) se la si segue e' puramente per "moda". 2) Comportamenti immorali.
Se viceversa l'azione in oggetto ha un significato ed uno scopo ed e' moralmente lecita, anche se sappiamo che e' stata istituita per la prima volta fuori dal mondo ebraico e' da ritenersi permessa.
La regola e' stata cosi' recepita nello Shulchan Aruch (YD 178 e Rama' ad loc.) che permette l'uso delle "cappe" e lo stesso principio deve valere per i fiori a Shavuot. In entrambi i casi la motivazione e' il kavod, la dignita' della persona del medico e la dignita' della festivita', come e' ben spiegato nei Midrashim.
Un'altra interessante questione, dibattuta al nostro proposito da Rav Ovadia' Yossef (Resp. Yechave' Daat 4,33) e' se e' lecito ricavare una Halacha' (obbligo di comportamento) da un Midrash. Troviamo infatti stabilito nel Talmud (Pea' 2,4) che ein lamedin halacha' min amidrash. I decisori limitano tuttavia la portata di queste regole ai casi in cui il Midrash potrebbe essere in contraddizione con il Talmud, ma se non vi e' controversia ed il Midrash non fa che aggiungere a quanto si trova scritto nel Talmud, esso puo' essere considerato come fonte di Halacha'. E' quanto scrivono Rabbenu Tam nel Sefer hayashar (45,3), il Peri' Chadash di Livorno (OH 128,20), ed ancora il Khida' di Livorno (Resp. Chaym Sheal 1,92). Anche nel nostro caso dunque, la regola di addobbare di fiori il Bet Hakenesset a Shavuot resta valida, in quanto i Midrashim che la sostengono non sono in contraddizione con altre fonti halachike, ma anzi ci ispirano a celebrare con maggiore dignita' e sentimento la festa del dono della Tora'.
Note: